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I registi della nostra vita hanno poco più di 100 anni
Fino al 1905 non si sapeva come chiamare queste misteriose sostanze. Poi uno scienziato si ricordò della parola greca “ORMAO”, cioè “mettere in moto”. Infatti è ciò che fanno: dal sesso al sonno, dalla fame al piacere.
Ci condizionano tutti i giorni della nostra vita sia nelle nostre forme fisiche che negli atteggiamenti mentali.
Vediamoli da vicino.
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Sono sostanze prodotte dalle ghiandole endocrine ossia ghiandole che versano il loro prodotto direttamente nel sangue.
Tali sostanze si muovono anche a grandi distanze dal luogo di partenza per raggiungere, come una chiave nella serratura, determinati BERSAGLI ossia altri organi o tessuti ove esplicano la loro azione suscitando risposte e trasformazioni.
Insieme al livello di stress, lo stile di vita, la dieta e l’ambiente esterno, gli ormoni sono uno dei fattori preponderanti nel determinare una pelle luminosa e distesa, oppure un incarnato spento, secco, infiammato, iper pigmentato o con macchie scure. Diciamoci la verità, gli ormoni sono “creature” incostanti. I livelli ormonali fluttuano in continuazione e per tutta la durata della nostra vita.
La pubertà, le mestruazioni, la gravidanza e la menopausa sono fasi che indicano con evidenza questi cambiamenti ormonali. Ed ogni ormone può avere un impatto leggermente diverso sulla pelle.
Elevati livelli di estrogeni e progesterone durante la gravidanza, per esempio, possono rendere la pelle più spessa, facendola sembrare più piena e più idratata. Per questo si dice che durante la gravidanza la pelle di una donna è radiosa. Al tempo stesso, alti livelli di estrogeni durante la gravidanza o durante il trattamento con la pillola anticoncezionale possono anche portare a un aumento del rischio di macchie e pigmentazione irregolare. Quindi, gli ormoni possono essere una lama a doppio taglio.
A complicare le cose, il testosterone è associato ad un aumento della produzione di sebo. Così mano a mano che ci si avvicina e dopo la menopausa, quando i livelli di estrogeni calano e il testosterone aumenta, l’acne può colpire gli adulti con un effetto collaterale davvero demoralizzante.
Allo stesso modo, il calo di estrogeni può portare a vampate di calore, rossore e macchie. Insomma, un vero e proprio puzzle.
La buona notizia è che ci sono molti modi per contribuire a ripristinare l’equilibrio della pelle, sia dall’interno con terapie farmacologiche studiate con il medico ed una dieta sana ed adeguata, sia dall’esterno grazie a prodotti estetici scelti con competenza e oculatezza.
· Sono indispensabili per l’accrescimento, la riproduzione e per tutti i processi fondamentali necessari allo sviluppo ed al funzionamento dell’organismo.
· E’ importante sottolineare, quindi, che senza di loro, un’esistenza normale sarebbe impensabile.
· Inoltre, la conoscenza dei meccanismi che li governano ha contribuito a realizzare farmaci preziosissimi.
La melatonina è un ormone prodotto dalla ghiandola pineale, (chiamata anche epifisi) ghiandola posta alla base del cervello. Agisce sull'ipotalamo e ha la funzione di regolare il ciclo sonno-veglia, aumentando col buio e diminuendo con la luce. Può essere usato come farmaco/integratore per le persone anziane che soffrono d’insonnia. Infatti, col passare degli anni il nostro organismo produce sempre meno melatonina.
Se l’assunzione degli integratori non dovesse bastare, la natura ci viene incontro. Infatti, alcuni alimenti possono indurre la produzione di melatonina, tra questi troviamo: pomodoro,banana, noci, ciliegie.
Prodotto dall’ipofisi nel cervello, il GH è l’ormone che stimola la crescita.
Nome in codice GH (Growth hormone). Viene elaborato dall’ipofisi, la ghiandola più importante del nostro organismo (regola le funzioni delle altre ghiandole) posta alla base del cervello.
Un deficit di GH nel bambino compromette la crescita corporea (nanismo ipofisario) e lo sviluppo di genitali e tratti somatici; contemporaneamente aumentano anche gli accumuli adiposi nella regione addominale.
Se la carenza di ormone della crescita colpisce l'adulto si assiste invece ad una riduzione della massa muscolare e ad un contemporaneo aumento di quella adiposa, alla comparsa di alterazioni metaboliche, ad una aumentata fragilità ossea e ad una ridotta tolleranza dell'esercizio fisico. Ha acceso anche delle speranze come ormone antinvecchiamento.
La tiroide con i suoi ormoni tiroidei comunica al corpo come gestire l’energia.
La tiroide, ghiandola che si trova nella parte anteriore del collo al di sotto del pomo d’Adamo produce la tiroxina e la triodotiroNina (T3 e T4). Essa è coinvolta in tutte le funzioni corporee, dalla crescita al ritmo cardiaco, dalla forza muscolare alle condizioni della pelle.
Gli effetti esercitati sulla cute da un malfunzionamento della tiroide non sono ancora del tutto spiegati, considerato che sulla nostra pelle non sono presenti recettori specifici per gli ormoni tiroidei, ma è comunque dimostrato che corretti livelli di questi ultimi nel sangue (T3 in particolare), sono in grado di preservare le principali funzioni cutanee, come il consumo di ossigeno, la crescita dei peli, la sintesi delle proteine, la secrezione sebacee. Il problema più tipico determinato dalla tiroide (specificamente
dall’ipotiroidismo) a livello dermatologico è in ogni caso il cosiddetto mixedema, cioè un edema della zona sottocutanea, con ritenzione idrica e ispessimento dei tessuti, che porta la pelle a diventare pallida e giallastra a causa dell’alterazione della funzionalità delle ghiandole sebacee e sudoripare. Una insufficiente funzionalità tiroidea può determinare la comparsa di brufoli e acne. Generalmente però l’aspetto della cute migliora spontaneamente quando l’ipotiroidismo viene controllato farmacologicamente con la terapia ormonale sostitutiva.
ORMONI DELLE OSSA
Per le ossa, ci vuole il paratormone delle paratiroidi (ghiandoline dietro alla tiroide).
Oltre agli ormoni sessuali ed all’ormone della crescita altri due ormoni regolano la disponibilità di calcio all’interno delle ossa: paratormone e calcitonina prodotti dalle paratiroidi e dalla tiroide.
Il paratormone, insieme alla vitamina D, regola la concentrazione di calcio nel sangue. Anche se la lunghezza delle ossa rimane costante in età adulta, il tessuto osseo continua ad ospitare una popolazione cellulare attiva, che lo mantiene in uno stato di equilibrio dinamico. Vari ormoni influenzano la formazione, l'accrescimento e il rimodellamento dell'osso, stimolando o gli osteoblasti o gli osteoclasti. Negli ultimi 30 anni la ricerca farmacologica di nuove terapie per il trattamento dell’osteoporosi ha avuto un notevole sviluppo identificando nuove molecole in grado di agire su specifici meccanismi cellulari per modulare il rimodellamento osseo, ottimizzando così la densità e la qualità dell’osso, al fine di ridurre il rischio di fratture in menopausa.
Anche la fame dipende dagli ormoni: leptina e grelina, scoperti recentemente.
La leptina è prodotta dalle cellule del tessuto adiposo, che segnalano al cervello il loro stato di sazietà per cui se tale ormone risulta presente in alta concentrazione nel sangue diminuisce lo stimolo della fame. La grelina, invece, è prodotta dallo stomaco quando è vuoto e, quindi, agisce stimolando l’appetito.
Allo stesso modo la fame è il risultato di un intricato ammasso di impulsi neuroendocrini attivati da segnali fisici, chimici, meccanici e psicologici. La fame è una delle pulsioni primarie, uno stimolo intenso legato al primordiale istinto di sopravvivenza. Eppure, nonostante ciò, l'assunzione di cibo viene spesso influenzata da fattori che di ancestrale hanno ben poco. A differenza di quanto avviene negli animali, per l'uomo la fame non è il semplice risultato di bisogni fisiologici.
Ce ne rendiamo conto quando al termine di un lauto pasto, nonostante la cintura dei pantaloni ci indichi chiaramente di sospendere l'assunzione di cibo, non sappiamo rinunciare ad una fetta di dolce. Altra esperienza comune riguarda l'incapacità di staccarsi da un vasetto di cioccolata, nonostante una psiche fortemente combattuta tra ingordigia, sensi di colpa ed i primi avvisagli di un'indigestione, ci suggerisca il contrario.
L’adrenalina scorre quando l’organismo deve sopportare uno sforzo fisico.
L’adrenalina e la noradrenalina sono due ormoni secreti dallo strato midollare del surrene e da alcune terminazioni nervose (noradrenalina). Questi due ormoni preparano l’organismo ad affrontare una situazione di emergenza fisica (prestazioni di breve durata degli atleti) o emotiva importante in tempi brevissimi, ovvero combatti o scappa.
Infatti determinano un aumento della pressione e del battito cardiaco per cui la respirazione migliora ed il sangue si concentra nei muscoli (sforzo fisico – stato di paura ).
L’ adrenalina è sintetizzata a partire dalla tirosina, aminoacido non essenziale, in seguito a sollecitazioni del sistema nervoso simpatico, che regola le funzioni automatiche e involontarie del nostro organismo.
Viene rilasciata in tutte quelle situazioni che comportano paura, rischio, pericolo, minacce e stress sul piano fisico o emotivo. Ma questo neurotrasmettitore può essere prodotto anche in conseguenza di eccitazione, esposizione a luci molto intense e forti rumori, (tipico delle discoteche) , dolore, ipoglicemia o ipotensione. L’adrenalina viene anche impiegata per contrastare reazioni allergiche gravi.
La dopamina: nel cervello è l’artefice delle sensazioni di piacere.
E’ la dopamina, un neurotrasmettitore coinvolto in molte funzioni cerebrali e soprattutto nelle aree del cervello che controllano: emozione, motivazione, pensiero, sensazioni di piacere.
Lavora nel sistema limbico, un circuito nervoso molto particolare che svolge la funzione di farci provare piacere quando facciamo qualcosa come ascoltare la musica, mangiare, bere o quando ci innamoriamo.
Il meccanismo è semplice: se mangi un cibo che ti piace, la dopamina lo segnala al cervello e lo spinge a ripetere il meccanismo che è fonte di piacere. Quando il livello della dopamina è basso, si può cadere nella tristezza o nella depressione.
Le droghe determinano un aumento di tale ormone nel cervello per cui creano dipendenza. La carenza di dopamina causa il morbo di Parkinson e altre patologie. Il istituto è importante utilizzare una musica soft che faccia bene al cuore…
Si chiamano endorfine: prodotte nel nostro sistema nervoso centrale, servono a farci rilassare.
Hanno nomi importanti e non possiamo assolutamente farne a meno: serotonina, endorfina, dopamina, ossitocina e norepinefrina. Chiamati anche ormoni del benessere, sono sostanze create per garantirci la vita perfetta dei propri “antidepressivi” fisiologici: favoriscono il buonumore,migliorano la memoria, l’apprendimento, combattono lo stress, ci fanno sentire meno il dolore e la fatica, ci tengono alla larga dall’ansia e dalla tristezza.
Sono state scoperte intorno 1970 e, data la loro azione come analgesico naturale, sono sostanze simili alla morfina. Rappresentano il nostro “oppio naturale” in quanto servono a farci rilassare ed alleviare il dolore.
L’ ossitocina, chiamata anche “ormone dell’amore” viene prodotta nella zona del cervello chiamata ipotalamo ed è collegata ai rapporti affettivi, soprattutto quelli intensi e ad alto contatto, come quello tra madre e figlio o con il partner.
Purtroppo però lo stress, l’ansia, una cattiva alimentazione, un sonno disturbato e la frenesia della quotidianità possono intervenire negativamente sulla loro produzione: ecco perché finiamo per sentirci a terra. L’ estetista è specializzata nei trattamenti “benessere” e saprà individuare … ad ognuno il suo.
Esistono molti fattori e molte situazioni in grado di favorire la produzione degli ormoni della felicità. Il pensiero positivo e la gratitudine stimolano la produzione di serotonina. La concentrazione, la meditazione favorisce il rilascio di dopamina. L’amore e il contatto fisico fanno entrare in circolo l’ossitocina. Correre, ridere, sorridere, cantare, farsi fare un massaggio, praticare un hobby, ci fanno fare il pieno di endorfine.
Si chiama CORTISOLO ed è elaborato dalla corteccia delle ghiandole surrenali su impulso del cervello
Aumenta la concentrazione di glucosio nel sangue. Si riversa nel sangue quando l’organismo è “sotto stress”, utile in primo momento perché ci rende più lucidi, ma a lungo andare logora gli organi e si rivela tossico anche per il cervello. Il cortisolo nei momenti di maggior tensione determina l'aumento di glicemia e grassi nel sangue, mettendo a disposizione l'energia di cui il corpo ha bisogno. Indebolisce le difese immunitarie per cui in medicina viene usato sotto forma di cortisone per arginare le reazioni immunitarie e gli stati infiammatori.
Lo stress tuttavia non è necessariamente un male: c’è infatti uno stress buono, chiamato eustress, che consente al nostro organismo di far fronte a piccole e grandi emergenze, dandoci una forza e una resistenza inaspettate. Ma se la situazione di stress si protrae troppo a lungo nel tempo, e non è seguita da una fase di rilassamento, si ripercuote in una serie di ricadute dannose per l’organismo. Si parla allora di stress cattivo, o distress. Passata la situazione di stress l’organismo torna in equilibrio (diminuiscono tono muscolare, respiro frequenza cardiaca e pressione sanguigna) e il corpo si rilassa.
Questa fase è essenziale: senza di essa si verificano le condizioniper l’esaurimento.
In caso di stress cronico, chi ha i livelli di cortisolo alti rischia di sviluppare forme di arteriosclerosi legate all’ipertensione, che aumentano a loro volta il rischio cardiovascolare.Inoltre un eccesso cronico di cortisolo crea un’ obesità tronculare "a mela" tipicamente maschile che si associa ad una maggiore distribuzione di tessuto adiposo nella regione addominale, toracica, dorsale e cervico-nucale. Può creare strie rubre cioè (di colore rosso-violaceo). Le strie rubre si sviluppano gradualmente, soprattutto a livello addominale e talvolta, su seno, fianchi, natiche, cosce e braccia. Si differenziano dalle smagliature (strie da distensione o atrofiche), in quanto sono durevoli e col tempo non tendono a schiarirsi. Provoca fragilità capillare, assottigliamento della cute, agisce negativamente sull’elasticità dei tessuti, difficoltà di cicatrizzazione delle ferite.
Il Dhea delle surrenali è stato studiato come antidoto contro l’invecchiamento.
Si chiama DHEA (deidroe -piandrosterone). Questo ormone è un precursore sia di ormoni femminili - estrogeni - che di ormoni maschili - androgeni. Nel 1960 uno studioso scoprì che viene prodotto dalle ghiandole surrenali.
Viene “lavorato” dall’organismo per produrre ormoni sessuali (testosterone per l’uomo ed estrogeni per la donna). Il suo livello nel sangue si riduce col tempo già a partire dai 30 anni e in un uomo di 80 anni si arriva al 10%.
La somministrazione di pillole di DHEA determina un antidoto contro la vecchiaia in quanto migliorano le condizioni generali, ma esistono anche effetti collaterali come patologie a carico della prostata e la crescita di peli nelle donne.Contrariamente all'America, dove è disponibile come integratore e quindi facilmente reperibile, in Italia il DHEA è acquistabile solo dietro prescrizione medica,
essendo stato inserito nell'elenco ufficiale delle sostanze dopanti. Gli autori di articoli scientifici che trattano di DHEA sostengono che i risultati degli studi effettuati non sono così incoraggianti.
Gli ormoni sessuali, fabbricati dai testicoli e dalle ovaie, accendono il desiderio.
Gli ormoni sessuali si dividono in maschili (androgeni) e femminili (estrogeni). Entrambi sono presenti sia nell’uomo sia nella donna anche se in quantità diversa a seconda del sesso. Sono gli ESTROGENI (prodotti dalle ovaie) per le donne ed il TESTOSTERONE (prodotto dai testicoli) per l’uomo. Determinano la maturazione sessuale maschile e femminile.
Gli ormoni sessuali femminili comprendono gli estrogeni e il progesterone e sono prodotti soprattutto dalle ovaie e, in gravidanza, dalla placenta. Gli estrogeni sono responsabili dello sviluppo del seno, dell’ idratazione e dell’ elasticità cutanea. I principali ormoni estrogeni sono l' estradiolo e l’ estrone. L’estradiolo è l’estrogeno più importante durante tutta la vita fertile di una donna, ma durante la menopausa assume importanza anche l'estrone che mantiene alcuni processi chimici, quando cessa la produzione ovarica di estradiolo.
Tra gli ormoni progestinici il più importante è il progesterone, prodotto dalle ovaie e dalle ghiandole surrenali. Durante la prima fase del ciclo ovarico (fase follicolare) è prodotto in quantità modesta, ma dopo l'ovulazione, durante la fase luteinica, (fase premestruale) il corpo luteo ne produce quantità elevate. Un’eccessiva produzione di ormoni maschili, agendo su particolari recettori presenti sulla superficie cellulare di alcune ghiandole della pelle, è spesso alla base dell’ acne. - Ritenzione idrica. A livello ormonale, i responsabili di questo fenomeno sono gli estrogeni. Durante la fase premestruale aumentano di numero: ecco perché prima del ciclo ci si sente più gonfie. Sui vasi capillari sono presenti molti recettori che, colpiti dagli ormoni femminili, causano una dilatazione del vaso. Attraverso le sue pareti esce il siero che si raccoglie nei tessuti, gonfiandoli e causando la ritenzione idrica e gonfiore.
Un fattore chiave nel processo d’invecchiamento della pelle è infatti la progressiva riduzione della produzione di ormoni estrogeni, da cui dipende la maggior parte dei primi cambiamenti cutanei visibili, nella fascia di età tra i 40 e 50 anni (cioè nel lungo periodo della pre-menopausa) per subire un’accentuazione dopo la menopausa, con:
Per questo la possibilità d’integrare direttamente nella pelle composti ormonali o ad azione ormono-simile (fitocomposti) mediante formulazioni cosmetiche (creme) personalizzate, rappresenta una strategia efficace d’intervento e prevenzione dell’invecchiamento cutaneo.
Gli ormoni sessuali maschili (ormoni androgeni)
Sono prodotti soprattutto dal testicolo e dalla corteccia surrenale. Svolgono diverse funzioni: nell'embrione determinano la differenziazione in senso maschile dei genitali interni ed esterni; durante la pubertà inducono lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari, l'aumento della massa muscolare e della massa ossea, aumentano la libido (il desiderio sessuale), innescano la produzione di sperma e inducono modificazioni anche a livello psichico, aumentando l'aggressività.
Gli ormoni maschili stimolano le ghiandole sebacee e determinano la crescita e la distribuzione dei peli.
Nell'adulto mantengono la libido e i caratteri sessuali secondari, la forza muscolare e la massa ossea.
Il testosterone è l’ormone maschile più attivo ed importante ed è prodotto nei testicoli.
Nell’uomo adulto, il livello di testosterone ha un ruolo fondamentale per quanto riguarda la fertilità, la vitalità e la buona salute (intesa soprattutto come protezione da malattie metaboliche come ipertensione e diabete mellito); contribuisce a garantire la fertilità, in quanto agisce sulla maturazione degli spermatozoi nei testicoli. Inoltre influenza qualità e quantità dello sperma prodotto, poiché opera sulle vie seminali e sulla prostata, deputate alla produzione di sperma. Il testosterone regola anche il desiderio, l'erezione e la soddisfazione sessuale: ha, infatti, la funzione di "mettere in sincronia" il desiderio sessuale con l’atto sessuale vero e proprio, regolando l'inizio e la fine dell’erezione del pene. Un deficit di libido (desiderio sessuale) è spesso associato a una disfunzione del testosterone.
Ma con gli anni avvengono delle modifiche e si va incontro all’andropausa.
Andropausa è un termine coniato in epoche recenti per indicare il naturale esaurimento delle capacità riproduttive maschili in età avanzata. I sintomi iniziali dell'andropausa possono essere avvertiti già a partire dai 40-50 anni di età sebbene il massimo di incidenza tra i 65-70 anni di età. Si tratta di un processo molto lento e graduale, che può durare anche decenni, al punto che molti uomini non si accorgono nemmeno dell'inizio del calo del testosterone e di altri ormoni coinvolti in questo processo, come ad esempio gli ormoni tiroidei.
I livelli di testosterone non sono correlati soltanto alla fertilità dell'individuo; l'influenza sulla capacità riproduttiva è infatti affiancata da un importante supporto a diverse funzioni "esistenziali", come quelle metaboliche, cardiovascolari, locomotorie, psichiche, comportamentali e sociali. Questi sintomi, nel caso dell'andropausa, sono particolarmente variegati e possono coinvolgere diverse sfere della funzionalità corporea. Aumento della massa adiposa a discapito di quella muscolare, aumento del grasso viscerale, riduzione della densità ossea con maggiore suscettibilità alle fratture, ginecomastia (eccessivo sviluppo della mammella maschile), pelle più sottile e diminuita o arrestata crescita dei peli, calo delle energie e del senso di benessere, anemia, insonnia o altri disturbi del sonno, depressione, riduzione della concentrazione e dell'autostima... Ed è il momento in cui l’uomo è alla ricerca dei trattamenti di “rimessa in forma” e di benessere.
Cresce il pancione. Con la gravidanza, la natura regala alla donna una nuova ghiandola: la placenta. Che non serve solo a nutrire il feto ma produce anche ormoni.
E’ il PROGESTERONE prodotto dalla PLACENTA durante la gravidanza. Normalmente viene prodotto nell’ovaio nella II parte del ciclo mestruale, ma dopo la fecondazione la sua produzione continua per i primi 3 mesi per azione della placenta. L’eccesso di ormoni femminili è una delle cause principali della comparsa di macchie scure sulla pelle. Quando gli estrogeni aumentano, stimolano una produzione eccessiva di melanina e ne ostacolano il suo riassorbimento. Troppa melanina significa che anche con poco sole la pelle tende a diventare scura, ma in modo irregolare.
Ciò può capitare durante la gravidanza (quando gli estrogeni aumentano), dopo una cura ormonale o se si usa un contraccettivo orale (spesso utilizzato per combattere altre problematiche della pelle, come l’acne).
Si chiama INSULINA e viene prodotta da certe cellule del PANCREAS chiamate”ISOLE DI LANGHERANS”.
Regola la glicemia ossia il contenuto di glucosio nel sangue e lo fa arrivare alle cellule per il loro nutrimento.
Chi è malato di diabete produce poca insulina.
E’ stata scoperta da 2 studiosi americani Banting e Sanger che hanno preso il premio NOBEL per la loro scoperta nel 1923.
Grazie agli studi di questi scienziati oggi si può produrre insulina con tecniche di ingegneria genetica e curare così i milioni di malati di diabete nel mondo. In futuro si prevede il trapianto di “isole pancreatiche” sane nei malati che così non dovranno più iniettarsi l’ormone quotidianamente.
Il diabete, sia quello di tipo 1 che di tipo 2, è una patologia la cui caratteristica è l’iperglicemia.
Il glucosio attraverso il sangue si diffonde in tutto il corpo e viene a contatto con tutti gli altri organi e apparati; l’iperglicemia, pertanto, può danneggiare anche la pelle a vari livelli (epidermide, derma e ipoderma), dando origine a diverse manifestazioni e lesioni cutanee.
Generalmente la cute del diabetico appare pallida e secca per diminuita secrezione sebacea; le unghie possono essere assottigliate e fragili, con tendenza alla colorazione giallastra, soprattutto ai piedi.
Questi soggetti in estetica devono essere trattati con molta attenzione.
Maria Enzabella